Dalla consulenza al recupero vero e proprio del credito

Nel corso della propria carriera, ogni imprenditore si può trovare in una situazione difficile e delicata che richiede l’intervento di esperti e
in una situazione di mancato pagamento non resta che affidarsi a professionisti nel recupero crediti.

In qualità di imprenditori avete il dovere di essere tutori del credito della vostra attività. Il mancato adempimento dell’obbligazione può dipendere da diversi motivi e difficoltà, tuttavia, il credito, all’interno della vita aziendale rappresenta la fonte di ricchezza principale, per cui è essenziale che la sua riscossione sia puntuale.

L’incasso dei crediti al di fuori dei tempi pianificati può provocare danni all’azienda, per questo motivo è importante affidarsi ad una società di recupero crediti.

La procedura di recupero crediti può essere messa in atto dal soggetto creditore nei confronti del soggetto debitore, al fine di ottenere quanto spettante dal rapporto tra le parti. Ma quando è necessario e quali sono i passaggi da seguire per le aziende?

Come agisce la società di recupero crediti

In primo luogo, la società di recupero crediti si occuperà di svolgere una approfondita analisi sul debitore per capire prima di intervenire se il recupero del credito è fattibile e in quali termini.

Consulenza: La fase della consulenza è importante per comprendere la strategia migliore e meno dispendiosa in termini di tempo e denaro per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Verifica solvibilità debitore: Successivamente all’analisi, sarà possibile svolgere la verifica della solvibilità del debitore. Con l’elaborazione di uno specifico report d’analisi, la società accerterà se il debitore ha altri ritardi nei pagamenti, dilazioni o simili.

Azione stragiudiziale: La procedura stragiudiziale è un’attività che non prevede l’implicazione del tribunale e non richiede l’intervento di alcun giudice, ma resta comunque l’obbligo di non violare le norme di legge.
Solitamente viene effettuata dall’agenzia di recupero crediti stragiudiziale. Infatti, la normativa non prevede l’obbligo di consulenti legali o avvocati, risparmiando così sui costi di recupero. Per poter effettuare una riscossione bisogna trovarsi di fronte ad un credito certo, liquido ed esigibile. In caso contrario, non sarà possibile procedere per ottenere il pagamento da parte del debitore. Il credito si definisce certo se il creditore è in possesso di tutti gli elementi per dimostrare l’esistenza del suo diritto (un contratto, una fattura ecc.). Liquido è esigibile se il suo ammontare è determinato in modo preciso e se non vi sono termini o condizioni che ne impediscono il pagamento da parte de debitore.

Richiesta di pagamento: La richiesta di pagamento può avvenire in diversi modi come fax, pec o sollecito telefonico. Gli elementi che devono essere inseriti nel sollecito di pagamento sono: l’importo preciso, il termine entro cui si esige il pagamento e ulteriori indicazioni che il creditore potrà agire in sede giudiziale in caso di mancato adempimento.

Indagine patrimoniale: Nel caso di mancato adempimento, la società si occuperà di svolgere una profonda indagine patrimoniale per ottenere un quadro chiaro e preciso degli elementi caratterizzanti lo stato patrimoniale ed economico del debitore. In questo modo si potranno ottenere gli elementi necessari all’individuazione di beni legalmente escutibili o aggredibili consentendo alla realizzazione di una analisi di costi-benefici relativi all’azione giudiziaria.

Azione legale: L’attività legale ha inizio quando, nonostante tutte le azioni avviate in fase stragiudiziale, il creditore non ha provveduto al pagamento di quanto vi è dovuto. L’azione legale è conseguibile solo nel caso in cui la valutazione economica patrimoniale accerta che non si tratta di debitore insolvente e/o irreperibile. In tal caso sarebbe antieconomico proseguire l’attività per il recupero delle somme.

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