Scopriamo insieme come lavora

Non è raro che un debitore, per motivi economici, lavorativi o personali, non giunga ad onorare un debito, maturato nei confronti di una società, una banca o un ente creditizio. In frangenti simili, ad occuparsi della riscossione di un credito ci pensano le cosiddette “società di recupero crediti”.

Ma come funziona una società di recupero crediti? Quali sono i suoi limiti operativi? E come è tenuto a comportarsi un soggetto debitore nei confronti della società e del suo creditore? Procediamo con ordine.

Società di recupero crediti: generalità

Per “società di recupero crediti” si intende una società privata impegnata nel recupero di crediti spettanti a un privato o a una società terza. Chiunque ha la facoltà di contattare un’agenzia di recupero crediti, ben sapendo, però, che si tratta di una pratica esercitata generalmente da imprenditori o piccole, medie e grandi imprese; insomma, persone ed enti con quantità non indifferenti di denaro in gestione.

Il funzionamento di una società di recupero crediti è semplice. Le singole aziende sono composte da dipendenti noti come “agenti di riscossione”, ai quali è demandato il compito di riscuotere i crediti di una specifica pratica finanziaria. Si badi bene: gli agenti di riscossione, appartenendo a una società privata, non ricoprono le vesti di un pubblico ufficiale.

Contrariamente agli ufficiali giudiziari, gli agenti di riscossione non hanno il potere detenuto dai pubblici ufficiali, ai quali, di fatto, è concessa la possibilità di effettuare riscossioni forzate.

Il funzionamento di una società di recupero crediti

Quello appena descritto è uno dei limiti delle società di recupero crediti. Prima di esaminare le altre privazioni, vediamo le modalità operative delle singole società, così da verificarne la reale efficacia sul campo.

Generalmente, gli agenti di riscossione della società agiscono attraverso un iter ben consolidato. Il primo passo compiuto dagli agenti, nei confronti dei soggetti insolventi, consiste nell’attendere la segnalazione di mancata restituzione di un credito inviata da un’azienda. Quando ciò accade, gli agenti inviano una raccomandata al debitore contenente un sollecito di pagamento.

Nel caso in cui l’operazione non ottenga l’esito sperato, l’agenzia procederà con i solleciti telefonici e, nei casi più ostici, con l’invio a domicilio dell’agente di riscossione.

A fronte di un atteggiamento collaborativo da parte del debitore, la situazione potrà essere risolta con un accordo tra le due parti; in caso contrario, invece, ossia nel momento in cui il debitore non si dimostri nuovamente collaborativo, la società invierà una raccomandata di messa in mora, finalizzata, nel peggiore dei casi, a dare il via a una procedura che porterà alla risoluzione della disputa in tribunale

Società di recupero crediti: i limiti operativi

Pur vantando un raggio d’azione ampio, le società di recupero crediti sono tenute a rispettare dei limiti entro i quali la loro operatività viene meno.

In primo luogo, la società è tenuta a rispettare la privacy del soggetto debitore. Il fine degli agenti di riscossione dovrà essere esclusivamente quello di sollecitare il diretto interessato, senza varcare la sfera privata del cittadino.

In secondo luogo, anche il sollecito telefonico andrà eseguito nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy. Da questo punto di vista, il sollecito andrà avanzato sempre in maniera trasparente, senza l’invio di segnalazioni anonime (o con il numero di telefono celato).

Infine, è vietato produrre materiale cartaceo da inoltrare al soggetto creditore: anche in questo caso, infatti, si rischia di andare incontro a violazioni della privacy del cittadino.

Vuoi valutare le possibilità di recuperare i tuoi crediti?

Clicca qui e scopri di più