Ecco come difendervi

Quando si ha un debito capita di frequente di venire contattati dalle società che si occupano proprio del recupero di questa somma.

Premesso che saldare il dovuto è in linea di massima corretto, ci sono situazioni in cui queste telefonate possono creare veri e propri stati ansiosi.

Scopo di questa guida è quindi quello di fornirvi indicazioni concrete e utili per capire se ci si trova di fronte a degli illeciti, e mettere in atto strategie difensive laddove i vostri diritti venissero lesi.

Recupero crediti: ecco quello che le società possono fare

Le società di recupero crediti, per operare nel pieno rispetto della legalità, possono (nel loro lecito diritto) reclamare il pagamento di una somma non ancora riscossa.

Possono farlo se sono state innanzitutto riconosciute ed autorizzate ad operare come intermediari nel recupero crediti. Privati o società che si occupino di altro non possono tout court mettersi a telefonare o scrivere per recuperare crediti che non gli spettano.

Infatti il creditore, affinché la società sia legittimata, deve aver ceduto a questa (informandone in copia il debitore) la sua pretesa economica.

Quindi, se il debitore non è stato messo al corrente del passaggio (o meglio della cessione del credito) a terzi, la richiesta potrebbe considerarsi nulla.

Senza considerare poi che esistono delle zone grigie in cui chi pretende il pagamento a volte si muove, ledendo i diritti del debitore. Questi però spesso non conosce i suoi diritti, e non sa che esistono dei termini oltre i quali il creditore non può andare.

Ecco quali sono questi limiti ed ecco come potete difendervi.

Quello che non si può fare nei confronti del debitore e come difendersi

Come anticipato nel paragrafo precedente, qualora veniste contattati da una società di recupero crediti, potrete come prima cosa chiedere che vi mostrino per iscritto le loro credenziali, le loro autorizzazioni e soprattutto la documentazione che attesti il passaggio del debito dal primo creditore alla società stessa.

In secondo luogo tutelate la vostra privacy, che è un fondamentale diritto.

Se una società di recupero crediti chiama sul posto di lavoro o parla con il portiere del vostro stabile spiegando il motivo per cui vi sta cercando, sappiate che è passibile di denuncia.

La recente giurisprudenza ha condannato anche alcune società per il reato di atti persecutori e stalking. Il motivo è semplice: non si può perseguitare qualcuno perché deve dei soldi. Se doveste essere contattati dopo le 21:00 alla sera o prima delle 8:30 al mattino, o nei giorni festivi, sappiate che non si può fare.

Ancora, se un operatore di una società di recupero crediti vi intima di pagare pena il pignoramento, sappiate che è passibile di denuncia per minaccia. L’atto di pignoramento è una procedura che richiede molti mesi e necessita di documenti ingiuntivi che solo un giudice può emettere. Non fatevi dunque intimidire.

Infine, chiedete sempre all’operatore di qualificarsi, ma non solo con il proprio nome e cognome. Chi vi chiama infatti deve avere un ruolo ufficiale per farlo e non può in alcun caso appropriarsi di titoli che non gli spettano solo per mettervi paura.

L’operatore non può farsi passare per un ufficiale giudiziario perché incorrerebbe in un reato di falso. Allo stesso modo un semplice praticante impiegato in una società di recupero non può farsi passare per avvocato perché verrebbe pesantemente sanzionato per esercizio abusivo della professione.